martedì 19 maggio 2015

Ecto Musica

Da una idea di Fabio Bottaini
L’Ecto Musica nasce da un nuovo modo di concepire l’improvvisazione.
Chi partecipa non è più un ascoltatore passivo, ma contribuisce alla creazione dell'evento sonoro in maniera attiva e determinante.
Dal 1974 mi occupo di stati di coscienza non ordinari. Probabilmente questo ha determinato il mio amore per la Musica, in special modo per l’improvvisazione.
Dopo aver attraversato diverse esperienze, principalmente in ambito jazzistico, nel 1985 ho cominciato ad occuparmi di un particolare tipo di ricerca, che ho chiamato Ecto Musica: si tratta di improvvisazioni al pianoforte eseguite in “ambiente” opportunamente preparato.
Per ambiente intendo lo spazio psico-fisico nel quale avviene l’esperienza, spazio in cui l’atteggiamento mentale degli ascoltatori gioca un ruolo attivo e determinante ai fini del processo creativo in atto. Prima di iniziare a suonare, infatti, si cerca di creare un clima energetico favorevole fra noi partecipanti, utilizzando varie tecniche. Molto importante è anche la posizione fisica che si assume poi per l’ascolto: quella sdraiata è la migliore.
Questa preparazione favorisce un approccio alla musica assai meno influenzato dall’atteggiamento critico della mente razionale. Si crea così una profonda sinergia, una sorta di fusione fra tutti noi e la musica, creata sul momento senza seguire alcuna melodia, armonia o ritmo predefinito, è il risultato di questa “collaborazione energetica collettiva”.
Chi partecipa all'esperienza viene messo in condizione di effettuare un “viaggio” all'interno di sé stesso e di accedere a dimensioni spesso inesplorate... Alla fine si “riemerge” con una straordinaria sensazione di benessere, come aver fatto il “pieno” di energia.

EctoMusia
Quando la creatività segue solo la Via Estatica
Improvvisare vuol dire creare musica “nuova”, cioè il comporre in maniera istantanea. Per riuscire a farlo, l'improvvisatore deve seguire due grandi direttive:
La Via Musicale e La Via Estatica.
La Via Musicale è tutto ciò che il musicista ha imparato nel corso della sua formazione: teoria, armonia, la pratica quotidiana con il proprio strumento, tutta la musica scritta e tramandata sugli spartiti ed anche la musica ascoltata sui dischi, dal vivo, ecc.; praticamente tutta la cultura musicale acquisita.
La Via Estatica, invece, è la capacità dell'improvvisatore di andare in “estasi” (ex-stasis = uscire dal corpo inteso come dimensione fisicamente statica), di entrare cioè in quel particolare “stato di coscienza non ordinario”, attraverso il quale è possibile instaurare uno straordinario contatto con il proprio strumento.
L'Ecto Musica è il risultato dell'improvvisazione che segue solo la Via Estatica: il musicista, lo strumento e gli ascoltatori si “fondono”. Questo permette di suonare, in modo diretto e immediato, quello che si percepisce intuitivamente, senza dover attingere alla memoria cosciente: gli ascoltatori e l’improvvisatore stesso diventano spettatori di questo fenomeno e lasciano che la musica “accada” spontaneamente, attraverso di loro.

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