lunedì 15 gennaio 2024

Haiku

 Un poeta vero deve sempre restare nel suo animo un “bambino”. Solo con lo stupore che il bambino possiede, è possibile vedere le cose del mondo come se si vedessero per la prima volta, cogliendo di esse gli aspetti inediti, originali, riuscendo a collegare fra loro oggetti molto distanti nel tempo e nello spazio. Anche lo sperimentare nuovi moduli poetici è appannaggio di chi dentro di sé conserva una tenace giovinezza, nonostante l’andare inesorabile del tempo.

Ora, per un occidentale non è così semplice scrivere haiku. Bisogna, da un lato, trovare la concentrazione necessaria per calarsi dentro la natura, quasi diventare albero, luna, tramonto per catturare, della realtà circostante, gli aspetti più significativi, quelli che gli altri non riescono a “vedere”. Dall’altro lato, bisogna cristallizzare quegli “attimi fuggenti”, quelle “brevi eternità”, in una gabbia metrica di diciassette sillabe, scandite nel ritmo di tre versi 5-7-5. Ma non basta ancora. Bisogna sottoporre il proprio haiku alla giusta limatura, revisione, riscrittura affinché il prodotto non contenga falle: 
di notte scrivo / 
poi di giorno cancello- / 
sboccia una rosa,
un esempio di haiku che sta  ad indicare anche la fatica dello scrivere versi.

E poi è necessario che l’haijin stimoli la partecipazione attiva del lettore, invitandolo sia a scoprire i legami segreti fra versi apparentemente slegati sul piano della logica razionale, sia a riempire di significato lo spazio bianco, il “non detto” che, in verità, ci può comunicare tanto.

Gli haiku  sono, in questo senso, stimolanti. Lo sono soprattutto quando contengono un movimento, una direzione, che obbliga il lettore a seguirne il tragitto, interrogandosi poi sul senso nascosto: 
un’altalena- /
s’avvicina un sorriso/ 
poi s’allontana: 
cos’è quell’andare e venire nella memoria che ricorda il cigolio montaliano della carrucola nel pozzo? È il passato sequestrato dalla memoria che ogni tanto si affaccia al presente? O quell’altalena scandisce il tempo che passa come se fosse un pendolo? Dello stesso genere anche quest’altro haiku: 
la sedia vuota-/
fiorisce ancora il melo / 
dietro la casa. 
Da chi fosse occupata quella sedia vuota ognuno lo può immaginare come crede, ogni interpretazione è lecita, anzi, la composizione stessa si arricchirà delle varie ipotesi. O ancora: 
vento d’ottobre- / 
tutte le cose perse / 
in una foglia, 
un haiku in cui tutti possiamo riflettere sulle cose che abbiamo perduto in questa vita, e non solo sul piano materiale ma soprattutto in quello spirituale.

Ma sono notevoli anche gli haiku che fanno leva sulla sinestesia, così che il lettore rimane catturato contemporaneamente da più sensi: 
sera d’ottobre-/ 
un odore di nuvola/ 
nella minestra: 
qualcosa di proustiano ci cattura in quella minestra, e chissà poi come sarà il sapore di quella nuvola, e chi si cela in verità dietro di essa. Alla scansione classica delle quattro stagioni, l’Autore ha aggiunto una quinta stagione, che è quella della vita umana, in cui compaiono anche le figure genitoriali, coll’intento di fissarle eternamente nei versi: ora del vespro- / le preghiere in ginocchio / di mia madre; // un sogno all’alba- / nella voce l’accento / di mio padre. E infine, come non citare l’haiku in cui vediamo riflesso il poeta stesso? trave di legno- / di notte un vecchio tarlo / scrive racconti.

Giacomo Vit

Gli haiku sono dello scrittore  Salvatore Cutrupi e tratta dalla sua opera Cieli d' Autunno


mercoledì 13 dicembre 2017

Essene

Disciplina olistica per eccellenza, le terapie Egizio-Essene si presentano come una forma di recupero della sapienza medica dell'antico Egitto. 
Il presupposto è che noi siamo fatti di più corpi, tra loro in relazione, e che una terapia efficace debba occuparsi di tutti. Il corpo fisico in quest'ottica, non è che la fase conclusiva del processo di densificazione di diversi corpi sottili.
Si tratta di una disciplina sincretica (convergenza di elementi apparentemente inconciliabili) ben elaborata, che incrocia diverse conoscenze che derivano dall'antico Egitto, dalla tradizione Lakota, dall'India/Tibet (karma e chakra sono parole utilizzate da questa scuola), ma che si ispira anche alle nuove discipline energetiche. Molto importante è la visualizzazione dell'Aura, un'operazione accessibile attraverso la pratica che diventa un metodo diagnostico.
Le terapie Egizio-Essene sono delle terapie energetiche che permettono di accompagnare le persone verso il riequilibrio psicofisico e spirituale del loro essere.
Permettono  un  lavoro  in  profondità  e  favoriscono  il miglioramento armonico dei differenti corpi energetici dell'essere (eterico, emozionale e mentale).
Permettono anche, di risalire alla fonte del disagio e favoriscono il riallineamento tra corpo mente e anima.
Queste  terapie  furono  insegnate  e  praticate  migliaia  di  anni fa dai sacerdoti dell'antico Egitto e successivamente gli Esseni hanno utilizzato una parte di questa scienza terapeutica che oggi si è riattivata.
Le terapie trattano  i differenti centri energetici o chakras , i sotto-chakras ed i circuiti energetici (nadi) ma anche gli organi nel loro aspetto sottile o energetico ed entrano in risonanza con i sensi sottili (tatto, vista, udito, olfatto e gusto).
Ogni manifestazione fisica è relazionata alla nostra parte mentale e la terapia può procedere agendo sul pensiero, creatore di realtà.

Durante il trattamento si procede con l'apertura dei chakra tramite uso di oli essenziali e si prosegue con un massaggio che va a sbloccare i punti individuati per far fluire regolarmente il prana (l’energia) sui nadi. La ripresa del corretto flusso energetico porta ad un benessere immediato ed uno sblocco di emozioni che sono rimaste trattenute . L'attitudine del terapeuta è basata sull'apertura  del cuore in modo da divenire canale delle energie celesti.


Le terapie  associano  olii pietre e suono  con l'apertura di cuore del terapeuta,il quale può impiegare la  lettura  dell'aura  che permette di conoscere un  po' di  più  sul  passato  recente  o lontano  della persona, per ritrovare così l'origine  che  genera  i  riflessi  di comportamento e  di  pensiero  che  inducono   il  disagio  attuale, permettendo  in questo modo  un  lavoro  di pacificazione e conciliazione che favorisce il Ben-Essere globale.

lunedì 6 novembre 2017

Numerologia

LA NUMEROLOGIA

I numeri, possono influenzare la nostra vita? Le nostre scelte?
Avreste mai pensato che il numero, oltre al valore quantitativo, ne ha anche uno qualitativo?
Il significato inconscio dei numeri inizia da Fibonacci e dalla sezione Aurea, fino ad arrivare all’analisi del rapporto con se stessi e gli altri.
avete un dubbio? C’e’ ancora un po’ di curiosità nella vostra vita?
La crisi economica ci stordisce e ci rende apatici?
e allora forza!
Numeri, soldi, energie ed archetipi ci aiuteranno a  rimanere poveri…ma sereni!!! Rilassatevi e sor-ridiamo insieme!
La serata giusta per dare i numeri!!!
A cura di Azalai PierLuigi Albano e-mail: azalai.magia@libero.it   cell. 338 8460284
Associazione di promozione sociale Altern-attivA  Cividale del Friuli via Candotti 3 a destra del Duomo
per info 3334147250 e-mail: alternattivauno@gmail.com sito - www.alternattiva.it


venerdì 13 ottobre 2017

Corso di TAI CHI

Corso di Tai Chi
 Note e Modalità di Iscrizione


Inizio: tutto l’anno
Durata: Libero
Dove: Cividale  del Friuli via Candotti 3
orari: ogni lunedì dalle 20,00 alle 21,30
Numero partecipanti
  • Le sessioni sono a numero APERTO
Abbigliamento ed accessori
  • Comodo, scarpe da ginnastica o palestra
Contributo individuale del corso
Tesserati
·         Blocchetto da 10 tickets per 10 sessioni  totale 80 euro
·         Ticket numero libero meno di 10 sessioni costo singolo 10 euro
Non tesserati
·         Ticket numero libero meno di 10 sessioni costo singolo 12 euro
  • Viene rilasciata ricevuta
La quota comprende
  • Partecipazione a tutte le lezioni  
  • Apprendimento della tecnica
  • In caso di sottoscrizione del pacchetto 10 lezioni compresa Tessera associativa anno 2017 socio Sostenitore ( vedi vantaggi )
Modalità di Iscrizione e pagamento
Attraverso il  sito della associazione
Chiamando il numero 3334147250
Via mail  alternattivauno@gmail.com riceverete in risposta le istruzioni
E’ possibile iscriversi al corso in qualsiasi momento.
Varie

  • Non necessitano requisiti preliminari di base
  • L’uso dei Tickets è libero ma dovranno essere usati entro l’anno di emissione.
  • Entro il mese di Dicembre potranno essere sostituiti i tickets non usati con quelli dell’anno nuovo, a patto che non sino più vecchi di 6 mesi.
  • L’acquisto e ritiro dei tickets potrà essere effettuato tutti i giorni presso la sede di via Candotti 3 ( a destra del duomo ) Cividale del Friuli se aperta o su appuntamento telefonando al 3334147250

venerdì 1 settembre 2017

Scrittura Creativa

Corso di scrittura creativa
Ti piace scrivere? Un viaggio in otto tappe nelle terre della narrazione.
La serie di incontri sulla scrittura creativa, della durata di due ore ciascuno, prevedono una prima parte teorica ed un laboratorio di idee per ogni serata, al fine di analizzare e scoprire cosa significhi essere un narratore e che senso abbia, oggi, il raccontare storie.
Pronti a partire verso quelle lontane terre? Ecco un viaggio in otto tappe quindicinali (di giovedì alle 20,30) dalla seconda metà di ottobre, alla scoperta di quel mondo dove vivono le storie. Ci si dedicherà soprattutto al mondo della narrativa breve, affrontando anche quello dell’editoria, ove fornire un quadro il più completo possibile, su come scrivere un racconto, su come scrivere un libro.
Curato da Gaddo de Anna, il corso di scrittura prevede interventi teorici ed esercizi pratici, per confrontarsi, in una sorta di laboratorio, con sé stessi e con gli altri per scoprire il piacere di raccontare storie e raccontarsi nelle storie. Si evidenzierà quanto sia positivo scrivere ciò che è dentro di noi, che normalmente ci fa solo una gran confusione. Parlandone, immaginandolo, la gran confusione tenderà da sola a chiarirsi, a mettersi in ordine. Si imparerà cos’è un incipit e come ci aiuta a sconfiggere il panico del foglio bianco. Come si sceglie il punto di vista ed il relativo personaggio, quanto le parole siano importanti e come sia importante scegliere quelle giuste. Si farà attenzione ai luoghi comuni e a come evitarli, fermandoci a riflettere su come si arriva ad un certo finale che, non è detto sia la fine di una storia, ma potrebbe essere l’inizio di un’altra. Pronti per partire? Per ogni argomento trattato verranno consegnate dispense e materiale di scrittura. Bene: si preparino i fogli, si affilino le penne, si riempiano i calamai. Buona lettura e…soprattutto buona scrittura! 

Indice del corso di scrittura
non si scrive perché si vuol dire qualcosa, ma perché si ha qualcosa da dire

Chi è un narratore? Che tipo di storie racconta? Ci sono storie più narrative di altre? Pensate a quando vi svegliate accanto a qualcuno, o siete al bar per caffè, o in ufficio quando vi chiedono come avete trascorso il week end. Tutte circostanze utili ad evidenziare come non esista un solo genere di narratore, ma come lo si sia tutti. La nostra società è piena di relatori che raccontano avvenimenti e vicende. Ma anche di narratori che raccontano storie.


“Una storia vive di vita propria: nasce da un nulla, cresce in un momento, finisce quando meno te lo aspetti”

Pensate alla vostra vita, pensate a una giornata qualsiasi. Quanti avvenimenti succedono? Decine. Centinaia. Ora pensate da cosa dipende lo scarto tra un avvenimento e una storia. Bene, avete capito. Ciò che rende storia un avvenimento è proprio il vostro intervento, la vostra esperienza di narratori. Un fatto diventa storia quando qualcuno è disposto a raccontarlo, quando qualcuno, riferendosi a fatti, realmente accaduti o inventati, collega tra loro le parti più significative della vicenda e dà loro un senso compiuto.

3. L’incipit 
“E’ l’inizio di un percorso. Lo spiraglio che ci fa intuire la storia”

Un incipit è la formula iniziale con cui si comincia una narrazione, una formula da cui dipenderà il grado di attenzione del lettore. In queste prime battute, infatti, un narratore pone le regole dell’universo narrativo che desidera proporre e col quale aggancia il lettore.

“E’ un’opinione. Una delle mille possibili”

Avete mai immaginato cosa pensa di voi il vostro gatto, o il vostro cane, o il vostro pesciolino, o una formica che state calpestando? Vi siete mai chiesti come descriverebbe la storia dei Promessi Sposi il contadino “proprietario” di “quel ramo del lago di Como”?  E il vostro letto, il vostro divano, la vostra forchetta, il vostro pc, cosa racconterebbe di voi? E’ una questione di punti di vista. E’ una questione di personaggi.

 5. Scegliere le parole giuste per ciascuna storia
“Una parola è quella giusta, se è giusto anche il suo suono”

Per capirci paragoniamo la scrittura con la pittura. La scelta delle parole per uno scrittore è tanto importante quanto per un pittore la scelta dei colori. Lo scrittore crea un mondo sulla pagina bianca; il pittore crea un mondo sulla tela, che può anche essere simbolico. Entrambi creano mondi verosimili; non veri, non reali, ma possibili.

 6. I luoghi comuni
La differenza che esiste tra una parola luminosa e una parola, è la stessa che intercorre tra un temporale e una pioggerellina. Il luogo comune, è la pioggerellina”

Il “luogo comune” rappresenta ciò che tutti dicono e tutti pensano, per torpore mentale o deficienza linguistica, per cercare un qualunque contatto con l’altro a prescindere, per sentirsi parte di un gruppo qualunque, per un’ora qualunque, in un luogo qualunque. Che noia! 

“Il finale deve essere un dispiacere”

Cosa ci spinge a leggere una storia? Arriviamo sempre alla fine di un libro perché vogliamo conoscere la sua conclusione? E poi, ciao.

 8. Scrivere..e riscrivere
“Una storia è come la vita: necessita di semplicità”


Spesso non raccontiamo un avvenimento, non “diciamo”. Declamiamo come se, per convincere il nostro interlocutore della bontà di una tesi o per ricreare un’atmosfera durante un racconto orale, avessimo bisogno di un numero spropositato di aggettivi, di dare enfasi, spesso anche nella gestualità, ad un racconto di per sé elementare. La semplicità deve farla da regina. Si deve, quindi, sempre rileggere con gli occhi di chi legge, chiudendo quelli di chi ha scritto. 

lunedì 21 agosto 2017

Yoga Postural

lezione adatta a tutti con benefici in termini posturali ed energetici, sviluppata con esercizi di allungamento e di tonificazione della parte centrale del corpo. 
L’enfasi è sulla mobilizzazione e l’allineamento della colonna vertebrale. 
La respirazione è inoltre parte integrante della pratica per sciogliere le emozioni e indurre il rilassamento.

sessioni a cura di Francesca Ciani Macchi

Yoga Dinamico

Le posizioni tipiche dello yoga sono collegate in un flusso, in Sanscrito chiamato Vinyasa, una particolare tecnica in cui il movimento è legato al respiro aiutando la transizione da una posizione alla successiva.

Uno stile di yoga energico, la cui pratica migliora la forza, la flessibilità e l’equilibrio. Una meditazione in movimento, in cui il corpo è coinvolto attivamente e la mente si libera e si alleggerisce.

Istruttrice Francesca Ciani Macchi