mercoledì 3 febbraio 2016

Counseling


COSA E'

IL PROFILO DEL COUNSELOR
Il Counselor è un facilitatore che, mettendo a disposizione professionalità e competenze, accompagna il richiedente verso la realizzazione di un progetto. Egli interviene sostenendo chiunque, persona singola o gruppo, stia affrontando momenti di difficoltà e disagio in un periodo di transizione e cambiamento.
La consulenza offerta, a meno che non rientri nel campo di competenza del Counselor, non è di tipo terapeutico in quanto, nelle sessioni individuali o di gruppo, non viene fatta ne diagnosi ne analisi.

A CHI SI RIVOLGE?

Ai singoli individui, agli atleti, alle squadre e sia ai gruppi familiari, aziendali che di lavoro.
L'essere umano, per sua natura, è soggetto al processo naturale di evoluzione individuale che, a causa della sua inconsapevolezza, spesso viene da lui vissuto con un profondo disagio, con un conseguente senso di insoddisfazione e di vuoto.
Nessuna persona, oggetto esterno o attività divertente potrà veramente riempire questo “vuoto” che spesso compare nella vita delle persone, perché questa “sensazione interiore” indica che il processo evolutivo è in atto.
Il Counselor aiuta l'individuo a comprendere gli accadimenti, le dinamiche, a ristabilire una efficace relazione con se stesso, gli altri e con l'ambiente circostante.
Il singolo individuo, nell'ambito sportivo, è di fatto un atleta e come tale, nel percorso verso la sua realizzazione, spesso incontra ostacoli e avversità di vario genere.
A volte la carriera di un promettente atleta viene bloccata da ripetuti incidenti fisici o da eventi ciclici che non gli permettono di riuscire ad arrivare oltre un certo risultato (il mito dell'eterno secondo). Questo tipo di ostacoli possono limitare fortemente la carriera di un futuro campione che, pur avendo talento, si ritrova a vivere in una condizione di mediocrità e a non raggiungere il pieno successo destinatogli.
All'atleta, dal Counselor, viene proposto un metodo che consente la decodificazione degli incidenti, sotto tutti i loro aspetti, e un adeguato supporto per affrontare, superare vari tipi di ostacoli fino al raggiungimento dei suoi obbiettivi.
Una squadra, un gruppo aziendale o di lavoro è in fin dei conti una famiglia, un sistema formato da tanti singoli elementi che collaborano tra di loro per raggiungere i risultati prefissati.
Questi “gruppi di lavoro” sono composti da persone che hanno alle spalle una propria storia personale e familiare, sono sorretti da una forza “trans-generazionale”, derivante dagli antenati, che può influire sulla riuscita di un progetto o sul suo fallimento.
La squadra, per funzionare, necessita di reciprocità e collaborazione sia tra i vari elementi del gruppo che con il coach e il successo è determinato dalla perfetta intesa ed equilibrio tra tutti i suoi componenti.

Non sempre l'insieme delle abilità specifiche di ognuno è sufficiente a far funzionare il gruppo in quanto ogni singolo individuo ha degli ostacoli spesso determinati da sistemi di credenze o dall'etnia del paese di origine. Questo back ground culturale inevitabilmente influisce sulle relazioni soprattutto se tra i vari membri esiste un conflitto “inconsapevole” e questo compromette inevitabilmente l'armonia dell'intero gruppo o sistema-famiglia.

Il sistema di ricerca adottato dal Counselor porta alla luce le dinamiche nascoste e permette di svelare la presenza di eventuali “legami inconsapevoli” ricevuti in eredità dal clan familiare e di scioglierli. Ristabilendo il giusto ordine delle cose la squadra può avanzare compatta verso il raggiungimento del proprio obbiettivo: il successo.



LA STORIA

La figura professionale del Counselor nasce negli anni trenta in America oggi è riconosciuta in Europa, negli Stati Uniti e dal 2000 in Italia e si occupa delle interazioni che ha l'essere umano sia con il suo gruppo di appartenenza che con se stesso.
Il singolo individuo è un microcosmo che rispecchia il macrocosmo o gruppo di appartenenza (la società) che è di fatto un sistema ossia, un complesso di elementi che interagiscono tra di loro.

La teoria sistemica nacque tra il 1940 e il 1950 da un gruppo di studiosi tra cui matematici, fisici ed ingegneri. Per "sistema" si intende una unità intera e unica che consiste di parti in relazione tra loro, tale che l'intero risulti diverso dalla semplice somma delle parti e qualsiasi cambiamento in una di queste parti influenzi la globalità del sistema stesso.
La teoria sistemica si occupa di studiare e comprendere le regole strutturali e funzionali che compongono e regolano ogni sistema.

Norbert Wiener trovò che il sistema, che è una banca dati di informazioni delle attività passate, usa la comunicazione tra le varie parti per funzionare, autoregolarsi e sopravvivere inoltre, l’informazione riguardante i risultati delle attività passate vanno ad influenzare il futuro. Questo processo si chiama di retroazione autocorrettiva e lo stesso Wiener denominò l’investigazione scientifica dei fenomeni autocorrettivi CIBERNETICA (dal greco Kybernetes timoniere, pilota), che comprende quindi lo studio di autoregolazione, auto-riproduzione, adattamento, elaborazione ed immagazzinamento dell’informazione.

Gregory Bateson venne a contatto con il pensiero cibernetico e pensò immediatamente che potesse essere applicato per descrivere le interazioni umane. Essendo un antropologo, desiderava riuscire a spiegare che sia l’uniformità che la variabilità dei comportamenti umani nelle diverse culture sono governati da regole ben precise.

Rupert Sheldrake sviluppò l'idea che ogni membro di ogni specie, attinga alla memoria collettiva della propria specie sostenendo che un’eredità viene trasmessa non solo tramite i geni, ma anche attraverso un sistema regolato e gestito da campi organizzativi invisibili, che lui chiama, per l'appunto, “morfogenetici” ossia, dei campi di forza o campi energetici (campi ricordi) che trasmettono informazioni. Queste informazioni tramandate sono principalmente responsabili dell’organizzazione specifica dei sistemi a tutti i livelli di complessità e quindi della forma che sia i vegetali sia gli animali assumeranno durante lo sviluppo.

Questo collegamento con le esperienze dei componenti del passato della propria specie permette di accedere ed elaborare le informazioni che vengono condivise nel tempo presente, per mezzo di una "risonanza morfica", fra i componenti dei gruppi della stessa specie, contribuendo a un'ulteriore sviluppo della specie stessa.

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