sabato 18 febbraio 2017

Biomusica

I diversi tipi di Musicoterapie
Esistono vari tipi di Musicoterapie, caratterizzate da diverse metodologie.
Possiamo suddividerle secondo il tipo d’intervento:
  • Musicoterapie Attive: L’utente partecipa al fenomeno sonoro (canta, suona uno strumento, …)
  • Musicoterapie Ricettive: L’utente non partecipa attivamente al fenomeno sonoro, ma ascolta.
  • Musicoterapie Integrative: utilizza parte delle due precedenti tecniche e aggiunge altre discipline (giochi, teatro, danza, espressione corporea in generale,…) 
La Biomusica si trova in questo tipo di Musicoterapia.
Cos’è la Biomusica Musicoterapia Evolutiva
La Biomusica - Musicoterapia Evolutiva è una metodologia d'intervento musicale, diretta e pratica, che si propone di agire su tre aspetti complementari della persona: emozionale, fisiologico ed energetico, aiutandola a trovare un nuovo equilibrio.
Questa disciplina si avvale di antiche conoscenze circa l’influenza del suono sul corpo umano ed integra altre tecniche provenienti da arti millenarie. È una disciplina a carattere evolutivo, in quanto considera l’individuo come un essere in costante evoluzione indipendentemente dalle sue condizioni psicofisiche, e si avvale del metodo integrativo, poiché utilizza il suono come elemento che stimola, motiva ed evoca situazioni emozionali. A questo fine, la presente disciplina considera la persona nella sua globalità ed agisce attraverso esercizi di respirazione, movimento, rilassamento attivo ed emissione dei suoni, per intervenire sulla globalità dell’essere: Corpo – Emozione – Energia. Il principio attivo di questa tecnica è appunto il suono indirizzato cioè l’emissione e la ricezione cosciente dei suoni, influendo direttamente su queste tre aree intimamente relazionate. Consideriamo l’organismo come uno strumento musicale, che ha bisogno di un’accordatura corretta e costante. Attraverso particolari combinazioni sonore si può agire per risonanza sull’organismo. È stato dimostrato che le vibrazioni che riceviamo o emettiamo possono provocare diversi effetti sull’organismo. La musica ha finalità terapeutiche perché interviene direttamente sulle persone. Il suono va a colpire le zone corporee e la melodia (che è una serie di suoni organizzati) attiva le associazioni mentali e muove le emozioni. Consideriamo la malattia come una nota stonata. Gli organi vibrano a una determinata frequenza e con la comparsa di una malattia si verifica un’alterazione delle frequenze vibratorie. Il suono, essendo un’altra forma d’energia, può agire su quest’alterazione per risonanza e aiutare l’organo a riprendere la sua normale frequenza vibratoria. La Biomusica non si serve di una tecnica passiva, ma prevede la partecipazione diretta dell’individuo. Inoltre, essa comprende una serie di azioni preventive e terapeutiche volte a migliorare la qualità della vita. Il contesto ideale affinché questa tecnica risulti efficace è il gruppo, ma si può lavorare anche individualmente.
Per quanto riguarda il gruppo: Sin dal principio si lavora per favorire l’integrazione tra i partecipanti, in un clima di fiducia e di contenimento, attraverso l’attività ludica. Il gioco è considerato un elemento pedagogico - didattico, strumento fondamentale di questa metodologia. Gli incontri di Biomusica sono caratterizzati da momenti estremamente divertenti, ma anche riflessivi, in quanto opera sulla relazione/comunicazione.
Essa non si rivolge solo a un gruppo o a chi soffre di una patologia ma anche a chi è insoddisfatto delle proprie limitazioni e vuole migliorare il rapporto con la realtà.
Perciò la Biomusica - Musicoterapia Evolutiva non si limita solo ad applicare le sue tecniche, ma tenta di collocare la persona in una posizione nella quale possa capire che la risoluzione dei suoi conflitti è il primo passo verso l'equilibrio interno per un salutare rapporto con se stesso e con gli altri.
Le attività della Biomusica sono caratterizzate da esercizi/esperienze (“Tecnica LADE”) ed Introspezioni; complementari ma diverse nel modo di agire.
L: Lavare i canali nei quali circola l’energia corporea.
A: Accumulare l’energia in un punto del corpo.
D: Distribuire l’energia accumulata verso una parte dell’organismo attraverso il suono.
E: Equilibrare gli eccessi o i deficit d’energia dell’intero sistema bioenergetico.
Attraverso esercizi, esperienze e i suoni indirizzati, cerchiamo di evitare la somatizzazione dei blocchi e di far retrocedere i processi che influiscono negativamente sulla salute mentale e fisica. Pertanto, oltre che riabilitativo, la Biomusica ha carattere soprattutto preventivo. Questi esercizi ed esperienze si possono usare per acquisire elasticità e tono muscolare, ridurre la stanchezza e rinforzare il sistema immunitario; ma soprattutto la Biomusica utilizza queste tecniche per rafforzare il campo bioenergetico.
Per quanto riguarda la parte Introspettiva lavoriamo sulla storia personale dell’individuo, usando i contenuti della sua memoria. Per fare ciò ci serviamo di una musica composta appositamente e di varie tecniche che aiutano a localizzare, visualizzare e comprendere i blocchi emozionali (che nascono da eventi dal forte contenuto emotivo, influenzano il clima mentale e originano sofferenza e con il tempo possono essere somatizzati).
cosa non è la biomusica
Non è musica “per rilassamento”
Non è una disciplina misticoide
Non è una moda
Non è psicoanalisi





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